CIRCOLO

The Feminine Touch

Le donne nella medicina osteopatica

The Feminine Touch

Le donne nella medicina osteopatica

Un film sull’osteopatia esiste per davvero!

Si tratta di «The Feminine Touch, the Struggle for Equality in Medicine», un film-documentario realizzato dalla WEDU PBS-TV nel 2017 e premiato con il Suncoast Regional Emmy Award come miglior documentario storico dell’anno.

Ispirato al libro «The Feminine Touch, Women in Osteopathic Medicine» di Thomas Quinn, racconta le vicende storiche della lotta contro la disuguaglianza dei sessi in medicina, intrecciandosi con la lotta per il riconoscimento dell’osteopatia come valida pratica scientifica.

Ma facciamo un passo indietro…

Tutto ha inizio nel 2006, quando il dottor Thomas Quinn, D.O., docente presso il Lake Erie College of Osteopathic Medicine di Bradenton in Florida (LECOM-Bradenton) e da molti considerato uno dei migliori storici della nostra professione, si reca presso il Museum of Osteopathic Medicine (MOM) di Kirksville con l’intento di raccogliere materiale per scrivere una storia pittorica dell’osteopatia.
Passeggiando per i corridoi del museo, il dottor Quinn racconta di non essere riuscito a fare a meno di notare, nelle foto appese ai muri, la massiccia presenza femminile nelle prime classi della American School of Osteopathy.
In quell’istante e in quei corridoi nasce l’idea di focalizzare il suo lavoro di ricerca non più sull’osteopatia in generale, ma su una storia che doveva essere assolutamente raccontata, quella del ruolo delle donne nella medicina osteopatica.

«La gente pensava che il Dr. Still fosse pazzo perché si lavava le mani tra un paziente e l’altro e permetteva alle donne di entrare nella sua scuola. Pensava che le donne fossero uguali, e nessuno doveva osare di trattarle in modo diverso».

Jason Haxton, MA –  Direttore del MOM

 

In un’epoca in cui la maggior parte delle scuole di medicina allopatica si rifiutava di prendere in considerazione candidati femminili tra i suoi studenti, Andrew Taylor Still, MD, DO, andando controcorrente incoraggiava le donne a frequentare la sua appena nata American School of Osteopathy (ASO).
Il Dr. Still ha sempre avuto grande stima per le donne, molto probabilmente perché durante tutta la sua vita fu circondato da donne molto forti: dapprima la madre Martha, una vera e propria pioniera della frontiera americana, e in seguito le due mogli, Margaret ed Elvira, che seppero a loro modo stargli a fianco e sostenerlo durante le molteplici difficoltà della vita in quei difficili territori e durante la fondazione dell’osteopatia.
«Non a caso – racconta il Dr. Quinn – uno dei soprannomi del dottor Still meno noti ma tra i più importanti dopo ovviamente quello di Fondatore della Medicina osteopatica è stato proprio Liberatore delle donne. Il Dr. Still si meritava questo titolo e probabilmente non c’è nessun altro individuo in questo paese e forse in tutto il mondo che ha fatto più di lui per liberare le donne e per rendere possibile a loro di studiare e di entrare nella vita professionale su una base paritaria come gli uomini…»

Il successo non si fece attendere, tanto che nei primi cinque anni il numero di donne iscritte aumentò da 6 a 100 e nel 1908, dopo appena sedici anni dalla fondazione, il 35% di tutti i medici osteopati negli Stati Uniti erano di sesso femminile.
Nel 1892, l’anno in cui aprì l’American School of Osteopathy, negli Stati Uniti vi erano 105 scuole di medicina; di queste, 68 scuole rifiutavano categoricamente di accettare qualsiasi studentessa e delle 37 rimanenti, 32 accettavano occasionalmente le donne, mentre 5 erano scuole di medicina femminili.
L’ASO dunque aprì la strada dell’uguaglianza, accogliendo studenti maschi e femmine dal suo primo giorno di apertura, ma già dall’anno successivo la seguì in questa tendenza la Johns Hopkins School of Medicine (JHSOM), il primo college allopatico co-educativo sponsorizzato da un gruppo di donne benestanti di Baltimora, che offrirono una borsa di studio di mezzo milione di dollari a condizione che la nuova scuola accettasse anche le studentesse.

La pubblicità dell’ASO non ammetteva dubbi, dichiarando apertamente che le donne sarebbero state ammesse alle stesse condizioni degli uomini, che la politica della scuola non avrebbe fatto distinzione di sesso e che tutti gli studenti avrebbero seguito lo stesso piano di studi, frequentato le stesse lezioni e sostenuto gli stessi esami.
A dire il vero una totale uguaglianza tra i due sessi inizialmente non fu applicata: per incoraggiare le iscrizioni femminili, il Dr. Still decise infatti di ridurre le tasse annuali per le sole studentesse da 500 a 200 dollari!
Ma gli esempi di attenzione nei confronti delle donne sono molti: il Dr. Still stabilì, ad esempio, che nell’infermeria dell’ASO ci dovesse essere sempre almeno una dottoressa disponibile; oppure quando venne offerto, subito dopo la sua laurea, un posto di insegnante a Nettie Bolles, la prima donna diplomata DO; o ancora quando nominò una dottoressa DO come primo redattore del Journal of Osteopathy, incoraggiandola a dedicare una sezione della rivista proprio alle donne.

Il successo del libro è stato tale che il Dr. Quinn, in veste di promotore della professione osteopatica, ha pensato di realizzare un cortometraggio contattando direttamente i dirigenti della WEDU PBS-TV.
I produttori si sono entusiasmati del progetto a tal punto da voler realizzare un vero e proprio documentario che illustrasse il ruolo delle dottoresse DO in tre diversi periodi storici e portasse alla luce la loro presenza in diversi settori specifici, come la ricerca osteopatica e le forze armate.

Nel libro la voce narrante è quella del Dr. Quinn: egli ci presenta le figure delle dottoresse e il loro impatto nei rispettivi contesti storici, partendo dalle prime quattro vere pioniere dell’ATSU diplomate nel 1894, Jeanette Hubbard Bolles, Lou Kern, Mamie Harter e Blanche Still Laughlin, passando per le illustri diplomate negli anni successivi, come Louisa Burns (1904), Charlotte Weaver (1912), Beryl Arbuckle (1928), Anne Wales (1926), Viola Frymann (1949), solo per citarne alcune, fino ad arrivare ai giorni nostri.

Nel documentario invece, insieme al Dr. Quinn e a Jason Haxton e Anna Villareal del MOM, sono direttamente le voci di sei dottoresse divenute autorevoli per conoscenze, idee e leadership nella professione osteopatica a guidarci in questo viaggio nel tempo: Silvia Ferretti, D.O. (1977), vice presidente senior e prevosto del LECOM, prima donna a diventare preside di un collegio osteopatico (1993); Karen Nichols, DO (1981), Dean del Chicago College of Osteopathic Medicine (CCO), per 16 anni presidente dell’AOA (2010-2011) e prima donna a ricoprire quel ruolo, oggi Vice Chair of the Accreditation Council for Graduate Medical Education (ACGME) Board of Directors; Barbara Ross Lee, DO (1973), vice presidente per 16 anni della Health Sciences and Medical Affairs presso il New York Institute of Technology (NYIT), Arkansas State University; Adrienne White-FainesCEO dell’American Osteopathic Association; Joyce Johnson, DO (1980), ex Ammiraglio della US Coast Guard; Margaret Wilson, DO (1982), Dean dell’A.T. Still University’s Kirksville College of Osteopathic Medicine (ATSU-KCOM).

«Che meraviglioso onore vedere che il film The Feminine Touch è stato premiato con un Emmy Award» – ha detto la dottoressa Wilson, che nel tempo è divenuta una leader nella medicina osteopatica, ricoprendo tuttora il ruolo di preside della A.T. Still University, Kirksville College of Osteopathic Medicine (ATSU-KCOM), il moderno ASO – «Questo documentario non solo evidenzia il significato delle donne nella medicina, ma porta un grande riconoscimento alla professione osteopatica raccontandone la storia. È emozionante vederlo riconosciuto in questo modo».

Nel luglio 2017 la dottoressa Margaret Wilson, DO, ha inoltre ricevuto dall’American Osteopathic Association, insieme a Jason Haxton, MA, Direttore del Museum of Osteopathic Medicine di Kirksville, il premio AOA Strategic Team Award and Recognition (STAR) per aver contribuito a promuovere la professione osteopatica, anche attraverso la realizzazione di questo interessantissimo documentario.

Nata a Kirksville e cresciuta tra alcuni dei grandi della medicina osteopatica, la dottoressa Wilson ricorda bene la sua classe di diplomati nel 1982, quando dei 135 studenti iscritti solamente 12 erano donne.
I pregiudizi di genere erano, tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, ancora molto comuni nel campo medico e gli stessi medici maschi sostenevano che le donne dovessero fare solamente le infermiere e non i dottori.

«Ero affascinata dalla medicina osteopatica, non ho mai voluto essere nient’altro che una DO.»

Margaret Wilson, DO

L’università e la professione osteopatica sarebbero molto diverse oggi senza la filosofia progressista del dottor Still e i contributi di queste donne che hanno superato avversità, infranto barriere e spostato il paradigma dei medici moderni e dei leader sanitari.
Da quando a partire dal 1892 ne hanno avuto la possibilità, le donne hanno dimostrato di poter fare tutto ciò che fanno gli uomini; da allora ogni anno un numero sempre maggiore di studentesse si sono laureate e hanno costruito la propria carriera anche grazie alle donne pioniere che hanno aperto loro la strada.

«La donna è di principi più raffinati dell’uomo, la donna è sensoriale, l’uomo è motore. L’uomo è motore, la donna è intelletto».

Andrew Taylor Still


 

Articolo tratto dal Journal of Osteopathy Vol. II – September, 1895 – N°6

Women in Osteopathy

– un nuovo ambito lavorativo particolarmente adatto alla sensibilità femminile –

Vorrei dire qualche parola a proposito delle donne che sono state allieve nella mia scuola.

Ho avuto esperienza con loro dal ’93, ammirandone la facilità di apprendimento nello studio dell’anatomia e la capacità nell’applicazione delle nozioni acquisite nelle stanze delle nostre cliniche, l’unico posto dove si può ottenere una conoscenza della scienza dell’Osteopatia, dimostrando abilità nell’individuare facilmente le anormalità in qualsiasi parte del corpo, come nervi, vene, arterie, muscoli, legamenti e ossa.

Sono un successo, e penso che nessuna donna sia ora legittimata a sposarsi con l’ignoranza delle leggi a cui Dio l’ha sottoposta. Le donne ignoranti vengono massacrate dal coltello degli stolti, ma nessuna donna Osteopata permetterà di essere accoltellata nella sua carne.

È giunto oramai il momento in cui le madri potranno mettere al mondo i loro figli con un parto più facile, senza più doverlo temere come peggiore della morte.

L’orribile agonia sopportata in tali momenti ha indotto molte donne a rischiare la propria vita mettendosi nelle mani di un bruto esperto in aborti, piuttosto che sopportarla nuovamente.

Finora invece l’Osteopatia ha reso tutte le madri felici e tutte le nascite più facili.

Penso che i risultati ottenuti nei casi di ostetricia trattati dai diplomati in Osteopatia mi autorizzano a dire ai sostenitori dell’ostetricia: “schieratevi per la battaglia, perché l’Osteopatia ha una mitragliatrice Gatling puntata sulle vostre malandate fortezze», e il primo colpo sarà sparato contro l’uso del forcipe nei casi di ricovero.

Se poteste vedere i bambini dall’aspetto pietoso che vengono portati nel mio ufficio completamente indifesi, con la testa e il collo strappati da qualche medico ignorante, direste subito: «Via il forcipe!».

Novantanove volte su cento il forcipe viene usato inutilmente. Nei casi normali i muscoli della natura faranno il lavoro, e in circa il novantacinque per cento dei casi senza l’aiuto di strumenti.

Il dottor Wm. Smith, di Edinburgo, afferma che anche in Scozia tre volte su quattro si utilizza il forcipe e che la lacerazione, molto comune, è tale da richiedere la cucitura con l’ago come parte conclusiva della tortura.

Un Osteopata, che è maestro della scienza, non ottiene tali risultati.

Ho delle signore diplomate nelle mie aule che si sono occupate di questi casi e hanno dimostrato l’efficacia dell’Osteopatia.

Si sono perfezionate così tanto che sono pronte a trattare tutte le malattie in modo filosofico e scientifico. Ora si rendono conto che la medicina e l’ostetricia sono molto incerte nei loro risultati.

Per concludere, permettetemi di dire che se avessi a disposizione cinquecento brillanti donne diplomate, tutte troverebbero lavoro e potrebbero guadagnarsi da vivere comodamente.

La mia scuola apre il 1°ottobre 1895.

Per informazioni al riguardo, rivolgersi a H.E. Patterson, segretario, Kirksville, Mo.

A.T. Still

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THE FEMININE TOUCH

Le donne nella medicina osteopatica di Thomas A. Quinn, DO FAOCOPM

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